“È nominata assai questa Città per una nobilissima Fiera, che si suol fare ogni anno, cominciando dalli 20 di maggio, fino alli 20 di luglio; ove concorre moltitudine dé Mercanti da diverse parti del Mondo, portando ogni sorte di Mercantia. In questi due mesi, da tempo immemorabile in qua (cessando la giurisdittione del Governatore e del Podestà) governano la città, e territorio, con titolo di Soprastanti della Fiera, cinque Gentil’huomini dell’Ordine e del Conseglio dé Nobili, che si estraono ogn’anno a sorte;li quali hanno la facoltà di conoscere e terminar summarie, simpliciter et deplano…, in tutte la cause Civili e criminali ch’occorrono (fra Folignati, fra Folignati e Forastieri e fra Forastieri) e punire e castigare li delinquenti etiam usque ad mortem inclusive; e le pene pecuniare e le confiscationi a loro medesimi applicare…”
E’ quanto scrive nel 1646 Lodovico Jacobilli nel suo “Discorso della Città di Foligno”. Ma anche altre testimonianze di storici contribuiscono a rendere l’idea dell’importanza della Fiera di Foligno, “riche et copiosa quanto in alcun luogo d’Italia” (S.Razzi 1588).
“Di maggior considerazione riesce il capitale delle maercantie che vanno fra le più rinomate d’Italia, per le corrispondenze che i mercanti tengono con quelli d’Olanda, Amsterdam e con altri porti di mare. Usano questi i cambi e ricambi, mantenendolo a comando dei forestieri che vi concorrono qualsiasi spezie di droghe, pannina, ferrareccia et altri capi di robbe mercantili dalle quali formano altre ancora fiere estranee, come di Senigallia, Viterbo, di Farfa di Recanati, e consimili. Vi sono dè moltissimi traffici di ogni genere, di lini, lane canape, molte fabbriche di sete, broccati, velluti, diverse strutture di carta, funi e panni; varie composizioni d’ogni sorte di confetture e specialmente di minuti composti tutti di zucchero…”
(F. Guarino “La descrizione della città di Foligno” da un inedito manoscritto settecentesco)
Istituita dai Trinci in occasione delle celebrazioni pe la festa dell’Annunciazione (o di S. Maria) che cadeva il 25 marzo le prime notizie certe risalgono al 1425 anno in cui si protrasse per “tre dì devanti alla dicta festa e tre dì dopo essa”), la Fiera ebbe nel corso dei secoli una notevole espansione dell’importanza e della durata. Continue proroghe furono concesse, inizialmente, con provvedimenti straordinari emanati di volta in volta dai Priori del Comune su richiesta concorde dei mercanti; più tardi numerosi privilegi papali permisero di affrancarla definitivamente della festa dell’annunciazione e dal 1600 di istituzionarle la durata in due mesi, dal 20 maggio al 20 luglio.
Da questo momento verrà idicata come Fiera del Beato Pietro da Foligo, la cui festa cade il 19 luglio o, meglio, come Fiera dei Soprastanti, dal nome della magistratura staordinaria che, per tutto il tempo della fiera, si sostituiva ad ogni altra autorità cittadina, in particolare a quella del Governatore e del Podestà, per regolare e mantenere, anche con l’uso della forza, il buon ordine durante lo svolgimento della manifestazione. Tale magistratura era costituita da sei cittadini illustri, nominati ogni anno, circa un mese prima della fiera, attraverso l’estrazione da un bossolo contenente i nominativi di tutti i consiglieri. Fra di essi uno assumeva il ruolo di Notaro, ed un altro, il più giovane, quello di Capitano.
Il loro ufficio iniziava all’alba del giorno di apertura della fiera, nel quale davano annuncio dell’insediamento con l’esposizione di una bandiera sulla loro residenza nella piazza principale e con il suono di quattro trombettieri. Ogni giorno il Capitano e due di essi giravano per due volte per le strade e le piazze della città accompagnati dai trombettieri e da due fanti, mentre il Notaro e gli altri due restavano sempre nel tribunale, in cui avevano anche un Fiscale ed un Consultore esperto di legge.
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